Antibatterico, antibiotico, disinfettante queste sono solo 3 delle proprietà dell’argento colloidale che lo rendono perfetto per curare la pelle da infezioni, funghi e inestetismi di cani e gatti. All’occorrenza è alleato perfetto contro dermatiti ma anche lesioni della pelle in generale.
L’argento colloidale, come suggerisce il nome, si tratta di minuscole particelle di argento che restano sospese in un solvente senza sciogliersi, grazie al fatto di essere ionizzate, cioè elettricamente cariche. Infatti, il termine colloidale indica proprio un composto in cui sostanze dagli stati fisici diversi (in questo caso, solido e liquido) non reagiscono e non sono tra loro solubili.
L’utilizzo di Argento Colloidale in toelettatura è un validissimo supporto alle cure veterinarie per una lunga serie di problematiche. Le principale patologie che si possono contrastare in toelettatura, su cani e gatti, con l’argento colloidale sono i problemi dermatologici come eritemi, micosi, herpes e psoriasi, ferite e scottature, otiti, congiuntiviti, disinfezione cavo orale e molto altro.
ARGENTO COLLOIDALE: usi, proprietà e tossicità
Dopo decenni di oblio, dovuti alla scoperta e all’uso massiccio degli antibiotici, sta ritornando in auge un antichissimo rimedio usato da millenni per le sue proprietà disinfettanti tanto da essere riconosciuto come “antibiotico naturale”.
L’esperienza plurisecolare , la documentazione proveniente da studi condotti nel corso di un secolo e la ricerca biomedica recente hanno dimostrato che nessun microorganismo patogeno (batteri, virus e funghi) può sopravvivere in presenza di una traccia, seppur minuscola di argento metallico. Gli studi più antichi riguardano attività e tossicologia dell’argento sotto forma di sali (es. argento nitrato) o del metallo in micro particelle (milionesimo di metro) mentre quelli moderni riguardano l’argento colloidale in nano particelle (AgNPs un miliardesimo di metro). Finora l’AgNPs è risultato privo di tossicità negli organismi superiori anche perché la tossicità ponderale delle nano particelle è di mille volte inferiore a quella delle microparticelle. Va comunque mantenuta alta la guardia specie nei confronti della tossicità ambientale dove l’uso sconsiderato dell’AgNPs nei grandi volumi di uso civile (piscine, lavatrici, ecc.) potrebbe costituire un serio pericolo nei riguardi della catena alimentare primaria.
Che cos’è l’argento nano colloidale?
L’argento è conosciuto ed usato da migliaia di anni in campo medico alternativo per le sue proprietà antibatteriche, antimicotiche e antinfiammatorie. Le proprietà mediche dell’argento erano conosciute nell’antica Grecia. Nelle famiglie che usavano stoviglie d’argento le infezioni erano più rare e ci si ammalava molto meno. Questa conoscenza si è tramandata in tutte le Grandi Corti di Re, Imperatori, Zar e Sultani. L’uso prolungato per la vita di stoviglie e posate d’argento per contenere i cibi causava la dispersione di piccole quantità del metallo nei cibi stessi, la cui ingestione causava la caratteristica tinta bluastra del sangue delle famiglie nobili, fenomeno conosciuto come “argiriasi”. L’uso così massiccio dell’argento per la conservazione dei cibi contribuì alla credenza che i nobili si ammalassero molto meno del popolo comune e avessero il “sangue blu”. Risulta essere uno dei più potenti antibatterici naturali senza effetti collaterali.
L’argento nano colloidale è costituito quasi esclusivamente da particelle di argento di dimensioni nanometriche (miliardesimo di metro) – AgNPs – in sospensione o disperse (colloide) in acqua bidistillata purissima (quella usata per i prodotti iniettabili).
Come funziona?
L’argento nano colloidale è atossico per mammiferi, rettili e tutte le forme di vita che non siano monocellulari. Per le forme di vita primitive come microrganismi, l’argento è tossico come i più potenti disinfettanti chimici. Le forme di vita monocellulari utilizzano processi chimici diversi per il metabolismo dell’ossigeno. La presenza di argento ne interrompe il ciclo metabolico enzimatico e ne provoca il soffocamento e la morte in breve tempo. Il sistema immunitario, linfatico e depurativo elimina i batteri uccisi. L’azione dell’argento nano colloidale è così veloce (agisce in 6 minuti) che l’agente patogeno non ha il tempo di mutarsi in un ceppo resistente. L’argento nano colloidale AgNPs non ha alcuna azione sugli enzimi del corpo umano che sono molto diversi da quelli delle forme di vita monocellulare.
Che tipi di argento esistono per l’uso terapeutico?
- A livello casalingo si usano piccoli apparecchi che producono argento ionico o elettrolitico la cui qualità e durata nel tempo sono molto variabili e dipendono dalla accuratezza di preparazione e dalla qualità dei reagenti usati.
- L’argento colloidale AgNPs è sempre costituito da argento metallico e acqua bi-distillata è prodotto con sofisticate tecniche industriali quali la sintesi da batteri geneticamente modificati che lo trasformano in nano particelle (NPs) di amplissima superficie attiva.
Ambedue i tipi di argento sia ionico che AgNPs sono adatti per l’uso esterno nelle ferite, abrasioni, scottature, ulcere, piaghe ed altre lesioni. Si usano anche nelle infezioni dei genitali, dell’orecchio e per aerosol nelle infezioni delle vie respiratorie.
L’argento ionico è poco adatto all’uso interno perché quasi completamente neutralizzato dall’acido cloridrico presente nello stomaco dove forma il sale argento cloruro del tutto inattivo.
Come si può verificare dall’abbondantissima letteratura esistente, la concentrazione ottimale è di 20 ppm (parti per milione), efficace per uccidere la stragrande maggioranza dei batteri, dei virus e dei funghi. Concentrazioni eccessive, troppo facilmente suggerite da siti internet poco attendibili, sono inutili per la tendenza a perdere lo stato colloidale e rischiose per le dosi troppo elevate (da 100 ppm in su).
Quando si usa?
L’argento colloidale si usa per trattare: ferite, piaghe, acne, artrite, micosi, scottature, eritemi, infezioni da Candida, cistiti, eczemi, herpes, affezioni dell’apparato respiratorio, infezioni da Stafilococco e da Streptococco, influenza, raffreddore, psoriasi, ascessi orali, angine tonsillari, seborrea, piaghe da decubito, ulcere, verruche ecc.
L’Argento usato in terapia si distingue in tre tipi:
- Argento prodotto per elettrolisi: solitamente di produzione domestica, il più aleatorio in termini di attività, ed il più fuori controllo. Questa produzione “domestico-artigianale” non è affatto certificata: ovvero la concentrazione (ppm) è aleatoria, la dimensione e la forma delle nanoparticelle è sconosciuta, la qualità dipendente dal processo casalingo è incerta, ma sopratutto si tratta in prevalenza di argento ionico perché ottenuto per via elettrolitica con contenuto prevalente di ioni Ag+ che vengono neutralizzati dagli acidi gastrici dello stomaco (HCl) prima di entrare nella circolazione sistemica. Da qui la necessità di dosaggi elevati, mentre con M9TM argento in nanoparticelle la concentrazione necessaria non supera mai i 20 ppm in dispersione acquosa.
- Argento in nano particelle di produzione industriale (AgNPs) come M9TM: è quello sui cui sono diretti gli studi scientifici attuali e futuri e con le maggiori prospettive di impiego terapeutico. Caratteristica principale e fondamentale è che le particelle di AgNPs sono di dimensioni nano e cioè un miliardesimo di metro e di morfologia omogenea, quindi in grado di sviluppare una enorme superficie di contatto ed interferire nel metabolismo vitale dei batteri dei virus e dei funghi.
- Argento sotto forma di Sali (sulfadiazina, nitrato, proteinato ecc.), conosciuto in terapia ma sempre meno usato.
Meccanismo d’azione dell’ AgNPs (argento colloidale nanoparticelle)
- Una nuova ricerca condotta dalla Università degli Stati Uniti (Negligible Particle-Specific Antibacterial Activity of Silver Nanoparticles Department of Chemistry, Rice University, Houston, Texas 77005 Published: July 5, 2012) ha dimostrato che in ambiente privo di ossigeno le nano particelle (Ag 0 ) non hanno alcuna efficacia perché non vengono rilasciati gli ioni Ag+ responsabili dell’azione antisettica. Invece in presenza di ossigeno (O 2 ) la reazione chimica procede prima alla formazione di ossido di argento Ag 2 O che poi in ambiente acido (pH 3) e umido (H 2 O) forma gli ioni argento Ag+ che provocano la morte per lisi di batteri, virus e funghi.
Azione sinergica Antibiotici-Argento+
C’è una crescente necessità di potenziare l’arsenale antibatterico data la aumentata incidenza della resistenza antibiotica e l’emergere di nuovi patogeni virulenti. Ciò è particolarmente vero per le infezioni da batteri Gram-negativi che sono più difficili da trattare a causa della loro membrana protettiva esterna costituita da lipopolisaccaridi. Le infezioni batteriche Gram-negative hanno spinto i clinici verso la rivisitazione dell’utilizzo di vecchi antimicrobici finora trascurati. L’argento è intrigante per le sue proprietà antimicrobiche documentate sin dal 400 A.C. quando Ippocrate ne descrisse l’utilizzo per la guarigione delle ferite e per la conservazione di acqua e cibi. Lo studio dimostra come l’argento sconvolga i molteplici processi cellulari ivi inclusi la formazione di legami disolfuro, il metabolismo e l’omeostasi del ferro. Questi cambiamenti portano alla aumentata produzione di specie reattive dell’ossigeno ( ROS reactive oxygen species) e aumento della permeabilità della membrana dei batteri Gram-negativi, potenziando l’attività di una vasta gamma di antibiotici contro i batteri Gram-negativi in diversi stati metabolici , nonché ripristinando la sensibilità agli antibiotici di ceppi batterici precedentemente resistenti. Lo studio mostra sia in vitro che in vivo sul topo – infezione del tratto urinario- che la capacità dell’argento di indurre stress ossidativo può essere sfruttata per potenziarne l’attività antibiotica.
Inoltre, lo studio dimostra in vitro e in vivo – peritonite sul topo – che l’argento sensibilizza i batteri Gram-negativi all’antibiotico specifico per i Gram-positivi, Vancomicina, espandendo così lo spettro antibatterico di questo farmaco.Infine , si è utilizzato l’argento in combinazioni con antibiotici per sradicare le cellule batteriche persistenti e mostrare sia, in vitro che in vivo, come l’argento migliori l’azione antibatterica contro i biofilm batterici.
I biofilm sono strutture di matrice polimerica prodotte da comunità organizzate di cellule batteriche e/o fungine, anche di specie diverse. Né le difese naturali del nostro organismo né gli antibiotici sono in grado di intaccare questa “corazza”. All’interno del biofilm i batteri proliferano indisturbati, creando inoltre un serbatoio di cellule dormienti (“persister cells”) che fungeranno da inoculo persistente, causando la cronicizzazione dell’infezione. La presenza di biofilm può confondere la diagnosi, dal momento che la superficie lucida può essere scambiata per tessuto epiteliale sano di nuova formazione. L’esistenza di biofilm nel contesto di una ferita infetta contribuisce a ritardarne la guarigione.
Proprietà antibiotiche
Prima della scoperta dei moderni antibiotici l’argento elettrolitico veniva usato come antibiotico sia per uso cutaneo che sistemico. A concentrazioni variabili da 5 a 10 ppm esso combatteva Pseudomonas, Shigella, Staphylococco aureo, Streptococcus pneumoniae ed infiniti altri per i quali si rimanda alle referenze bibliografiche
Proprietà antivirali
Anche le proprietà antivirali dell’argento elettrolitico per via i.v. sono note da oltre un secolo. Nel 1913 è stata dimostrata l’estrema efficacia dell’argento elettrolitico per via endovenosa contro il vaiolo con una sopravvivenza (in un lazzaretto) del 95% contro il 50% dei “non trattati” e senza deturpazione della cute, residuo caratteristico dell’infezione vaiolosa.
Proprietà antifungine
Anche queste proprietà, ad es. contro la Candida spp. sono note da tempo.
Studi recenti (2009) hanno dimostrato che AgNPs è attivo come, se non di più di Fluconazolo ed Anfotericina B nei confronti di C. albicans, C. glabrata, C. tropicalis, C. krusei e T. mentagrophytes
Dosi efficaci
Posologia per uso interno : La dose media con concentrazione 20 ppm varia da 5 ml a 15ml al giorno.
NB: La dose corrisponde a 0,2 mg di AgNPs al giorno per una persona di 70 Kg.
Questa dose è ampiamente inferiore a quella ritenuta sicura dall’EPA che prevede una assunzione di 0,350mg/70kg/giorno di argento proveniente da qualunque fonte
Tossicità
- E’ indispensabile distinguere la tossicità dei Sali d’argento (es.: argento nitrato, noto per la tossicità) da quella dell’AgNPs, completamente diverse tra loro.
- Adulti sani sono in grado di assumere una quantità fino a 2 mg al giorno di AgNPs per lunghi periodi senza alterazioni dimostrate sul loro metabolismo.
La via elettiva di escrezione è il rene e l’assunzione di maggiori quantità d’acqua riduce l’accumulo ed il rischio di tossicità dell’AgNPs. Le quantità terapeutiche efficaci di AgNPs sono da decine a centinaia di volte inferiori a quelle ammesse dalle Autorità Sanitarie per l’acqua potabile (da 0,02mg a 0,10 mg/die) pertanto si conferma la quasi NON-TOSSICITA’ dell’AgNPs. Lo studio della documentazione pubblicata esistente (es.: Electrargol in smallpox – Br. Med. J.- Oct.11,1913-906) permetterebbe non solo di ampliare la conoscenza delle proprietà dell’argento ma anche di evitare inutili sperimentazioni sull’animale, richieste per legge per la registrazione di nuovi farmaci, avendo già a disposizione milioni di dati derivanti dall’uso ultra secolare dell’argento elettrolitico.
Produzione dell’argento colloidale AgNP
Esistono apparecchi per la fabbricazione di argento elettrolitico, ad uso domestico, ma non ci riguardano e richiederebbero una trattazione specifica.
AgNPs viene prodotto industrialmente con metodi di riduzione chimica, laser, irradiazione e sintesi criochimica. I più moderni e diffusi sono i metodi di sintesi biologica, rispettosi dell’ambiente, detti “greener syntheSis nanoparticles”. M9 Global è leader nella sintesi green. Si basano sui principi dell’ingegneria genetica ed utilizzano varie specie di microrganismi come ad es. Bacillus subtilis, Aspergillus spp., foglie di Cinnamomum camphora.
In Italia la M9 Global produce l’Argento Colloidale M9 20 PPM e l’Animet Crema alle nanoparticelle di Rame e Argento.
Legislazione
Nella maggior parte degli Stati ci troviamo di fronte ad una NON-LEGISLAZIONE. Ne viene permesso l’uso purchè l’etichetta non lasci trasparire attività terapeutiche attribuite al prodotto. In molti Stati mondiali l’utilizzo di questa sostanza è permesso per ingestione e consentito all’interno di alimenti e integratori alimentari ma l’Italia e l’Europa hanno applicato una normativa che non consente di classificare tra gli integratori alimentari o alimenti l’Argento e l’Oro colloidali. Questa normativa, non pone espressamente il divieto di usare queste sostanze ma semplicemente non li cita nell’elenco degli ingredienti consentiti.
Futuro dell’argento colloidale
Oltre all’ampliamento della conoscenza delle attività conosciute dell’argento (specialmente elettrolitico), l’uso dell’AgNPs sarà sempre più diffuso nella terapia del cancro a seguito delle sempre più dimostrate evidenze della sua capacità di essere usato come “veicolo di trasporto intracellulare di molecole antitumorali”. Per ora siamo solo alla punta dell’iceberg delle potenzialità dell’AgNps che a causa della sua efficacia e della scarsissima tossicità ha davanti a sé un mercato potenzialmente enorme. Chi saprà trarne beneficio, nel rispetto dei pazienti, dei medici, degli imprenditori e soprattutto dell’ambiente per evitare gli enormi errori già compiuti in passato ad es. con gli antibiotici?