La convivenza con animali da compagnia ha raggiunto dimensioni fino a pochi anni fa impensabili. Un italiano su due possiede almeno un animale domestico: 30 milioni di cani, e circa 32 milioni di altri tipi di animali, collocano l’Italia nelle prime posizioni in Europa.
Ciò si traduce in un business di proporzioni rilevantissime: oltre 5 miliardi, per 400 euro all’anno per ogni famiglia.
Ma ridurre la presenza degli animali da compagnia a pura statistica, non rende giustizia all’importanza sociale che hanno assunto, in termini di affezione, utilità, terapie. L’emergenza Coronavirus ha coinvolto in maniera pesante anche loro, rendendo la convivenza continuata una possibile causa di problemi di carattere igienico sanitario. Questo perché la chiusura forzata dei centri di toelettatura ha impedito la consueta e necessaria cura che questi animali – in particolare i cani – necessitano e di cui i loro padroni tengono cura.
Per modificare questa pesante situazione, le associazioni di categoria chiedono ad una voce di rivedere la assegnazione a un codice Ateco improprio (“servizi alla persona”). Non appena la fase 2 avrà inizio, è necessario autorizzare l’apertura anche di queste attività, per la loro importanza in termini di salute pubblica: se ciò non avverrà, la stessa sarà fortemente ritardata, al pari di parrucchieri e centri estetici.
“La corretta igiene, per meglio dire sanificazione, del cane ha una importanza fondamentale per scongiurare pericoli da mancata pulizia, dannosa per l’animale e per la famiglia di cui fa parte – ha sottolineato Laura Zanella, titolare del Centro Bau Bau Cherie, a Rimini – e questa è esattamente la funzione per la quale i professionisti della igiene animale sono preparati e adeguatamante attrezzati”
In mancanza di una pulizia periodica e accurata, possono sorgere gravi problematiche, aggravate dallo smog urbano, come le dermatofitosi, che possono essere trasmesse agli esseri umani, soprattutto, se anziani o immunodepressi.
L’avvento della bella stagione porta con sé rischio di proliferazione di batteri, pulci, zecche e acari, preludio a gravi patologie. Per non parlare di unghie troppo lunghe, e di per sé pericolose, o di otiti per eccesso di pelo nelle orecchie. La lista potrebbe allungarsi notevolmente, ma il punto fondamentale è che queste operazioni di pulizia non possono essere effettuate adeguatamente all’interno di un appartamento, per motivi pratici, per mancanza di prodotti adeguati e la manualità necessaria.
Non ultima, è fondamentale la collaborazione fra il toelettatore e il veterinario, segnalando casi nascosti e potenzialmente patogeni.
Il grido di allarme non proviene solo dai toelettatori, ma da decine di migliaia di famiglie Italiane, che dopo poche settimane sentono forte l’esigenza di questo servizio. Sarebbe l’ultimo tassello – inspiegabilmente oggi mancante – per completare la filiera già aperta (rivendite cibo e accessori, e veterinari) dedicata ai nostri amici a 4 zampe.
Rischi per il contagio, improbabile: gli operatori del benessere animale normalmente osservano le specifiche di sicurezza igienico sanitaria, rispettando le corrette distanze e utilizzando normalmente i presidi richiesti, ben prima che l’emergenza Covid-19 cambiasse il modo di vivere di tutti.